Giovani on the road 2015

mieleSabato 25 aprile, molti giovani della Diocesi, accompagnati dai sacerdoti, hanno vestito per un giorno i panni di pellegrini … “on the road”! Meta del viaggio: il santuario mariano di Loreto, nelle Marche.
La sveglia ha suonato presto, quella mattina, ma non ha spento l’entusiasmo dei ragazzi che, tra canzoni cantate a squarciagola e sorrisi di sole, hanno affrontato il lungo percorso in pullman.
Una volta arrivati, la strada lastricata ha condotto i loro passi fino alla Basilica della Santa Casa, antica struttura gotica dalla facciata rinascimentale arricchita da colonne corinzie in aggetto e pronte bronzee.
La campana ha richiamato i fedeli per la SS. Messa, che ha visto la partecipazione dei nostri avventurieri “on the road”, invitati dal sacerdote a farsi nunzi del Vangelo, come S. Marco Evangelista, celebrato quel giorno.
Dopo un fugace pranzo, due dei ragazzi hanno brevemente illustrato dal punto di vista artistico il complesso architettonico e da quello teologico - religioso perché quello a Loreto è un pellegrinaggio importante.
Infatti la Basilica ospita al suo interno le pareti della Casa di Nazareth dove Maria, madre di Gesù, ha trascorso la gioventù e ricevuto l’annuncio angelico della gravidanza. Come una perla dentro ad una conchiglia, difesa da un rivestimento marmoreo disegnato da Bramante, la piccola abitazione accoglie coloro che vogliono pregare dinanzi all’immagine della Madonna con il Bambino.
In silenzioso raccoglimento, la meditazione si è concentrata attorno ad una parola: “Sì”. Il “sì” di Maria a Dio che le chiede di accogliere in grembo suo Figlio, e di soffrirne la morte, patendo dello stesso dolore di un cuore in cui si conficca una lama. Come Lei, noi non dobbiamo voltare il viso e abbassare gli occhi, ma pronunciare il nostro “sì”: alla vita, all’amore, a Dio. Nonostante gli ostacoli, la sofferenza, e il dolore, pure il più profondo.
Nel pomeriggio, i giovani si son rimessi sulla strada, per giungere alle vicine, ma non troppo, Grotte di Frassassi. E sui volti meravigliati, lo splendore di Dio e del suo Creato si è presentato in forme insolite mentre i pellegrini passeggiavano tra stalattiti e stalagmiti, laghi cristallizzati, fissando lo sguardo sulla pietra antica di migliaia di anni ma così viva e in movimento.
La vista umana, nella Grotta, si inganna e non percepisce esattamente la distanza e la profondità e l’altezza. Così una stalattite di 20 metri pare di due; un’altra alla stessa distanza di un campo di calcio, sembra quasi si possa toccare. Allo stesso modo, nella vita quotidiana, una certa oscurità ci insidia, mostrandoci come realtà ciò che invece non lo è. Ma se ci fidiamo di Dio, tendendo l’orecchio ad ascoltarlo, pronti a dire “sì” quando lui ci chiama per nome, allora possiamo percepire i nostri occhi spalancarsi e riempirsi finalmente di colui che è Luce e Verità.

BARTOLI FRANCESCA

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