Il 23 Marzo 1997 è stato inaugurato il nuovo portale in bronzo della Chiesa dell’Immacolata, ad opera del maestro Egidio Ambrosetti .Egidio Ambrosetti è nato nella pontificia e nobile città di Anagni (FR) il 2 aprile 1956. Ancor giovinetto inizia a stare vicino al grande scultore maestro Tommaso Gismondi, dove apprende la difficile arte della fusione. Rimarrà con l’insigne artista fino al 1988.
Ha realizzato diverse opere in tutta Italia e di lui hanno scritto in molti. Portale

Di seguito si riporta il testo critico di Santino Spartà, riportato nell’opuscolo realizzato in occasione dell’inaugurazione del portale della Chiesa dell’Immacolata.


“La porta è composta all’estremità di due formelle fisse: l’Assunta e la Stella Maris, che costituiscono l’antifona mariana e la sequenza stilistica dei sei pannelli della ante centrali, mentre le due stelle ai lati, che tracciano con pronunciate incisioni cascate di luce, sembrano alleggerire la struttura massiccia delle modanature.
A differenza della tradizione che dagli scultori del XV secolo fino a Rodin, intendevano assembrare le figure sulla superficie, l’artista anagnino invece privilegia la sintesi in risvolti architettonici essenziali.
Per converire poi il modellato anche in una duttilità pittorica, ricorre, tramite l’effusione dorata, alla lumeggiatura con l’emozione illusionistica di inediti riverberi.
Pur innamorato della scultura del Quattrocento e del Ghiberti in particolare, per l’introduzione prospettica dell’altorilievo, per la semplicità disegnativi, per l’adattamento delle figure entro lo spazio degli scomparti, Egidio Ambrosetti sa ritrovare nella propria indipendenza inventiva, un linguaggio personale ed una espressività moderna.
I sei pannelli, dove si stagliano l’Annunciazione, la visita della Madonna a Santa Elisabetta, la presentazione di Gesù al Tempio, la Crocifissione, la Pentecoste e l’Immacolata, sono ritmati da una comune entità formale, come l’immissione dall’alto di un ventaglio lineare, si sublima, per evidenza emblematica, in una luce trascendente; come l’assenza plastica di ogni preziosissimo decorativo, per concentrare i valori lirici, facilitati da una composta affluenza gestuale, sul racconto introspettivo di ogni riquadro mariano.
Egidio Ambrosetti ha il merito anche di aver abrogato la oleografica aureola, quale abusato simbolo di santità per sostituirla con un fluido grafismo a raggiera attorno al capo, senza inciampare nel “deformiamo” non accettato da Pio XII nella Mediator Dei; di aver abolito a favore dell’Immacolata il mappamondo per non inibire con la sua sferica staticità, la mobilissime scanalature della rispettiva cornice.
Per inquietare esteticamente il tessuto bronzeo, Egidio Ambrosetti si avvale della profondità spaziale attraverso il digradare delle modulazioni volumetriche e per trasmettere una dinamica suggestione alla piana compositiva, modella sottili panneggi, solca la superficie di intagli verticali, rastrema i rapporti proporzionali o allunga i piani per mezzo di linee fugate.
A questo punto Egidio Ambrosetti diventa il cantore ispirato del bronzo, il salmista moderno della gloria della Madonna e il missionario lirico del Vangelo.”Paticolare1Particolare2

Seguono i particolari delle formelle laterali fisse e di quelle delle due ante centrali apribili, che insieme formano l’intero portale di 12 mq.. Inoltre si riporta il testo dell’articolo di Maurizio Fontana pubblicato il 3/8/1997 sull’Osservatore Romano.


“Una sintesi di arte, di preghiera e di quotidianità.

L’immagine complessiva richiama immediatamente una dimensione “verticale” dell’esistenza. Il nuovo Portale di bronzo, realizzato dal maestro Egidio Ambrosetti, per la Chiesa dell’Immacolata Concezione in Porto S.Stefano (Grosseto” regala, nella sua imponenza visiva, l’idea di un “ponte” fra il cielo e la terra.
Questo “ponte” tra il divino e l’umano è la Vergine Maria che, all’ingresso della chiesa a lei dedicata, viene rappresentata nelle scene fondamentali della sua esistenza terrena e che, attraverso l’abile risoluzione della composizione artistica, appare chiaramente (nell’immediatezza del linguaggio visivo) come tramite dell’amore misericordioso di Dio che si riversa sugli uomini.
Nel lumeggiare del bronzo modellato che restituisce caldi e coinvolgenti bagliori, il portale si caratterizza infatti per una serie di “ventagli lineari” di solchi profondi che uniscono la terra al cielo e che rimandano a questo “dialogo” con il Trascendente.
Egidio Ambrosetti, artista nato ad Anagni nel 1956 e allievo di Tommaso Gismondi, ha impostato la sua opera secondo due tipologie fondamentali.
Al centro le due ante caratterizzate da sei pannelli minori, dove si stagliano l’Annunciazione, la Visita della Madonna a Santa Elisabetta, la Presentazione di Gesù al Tempio, la Crocifissione, la Pentecoste e l’Immacolata. Linee fugate, sottili panneggi e modulazioni volumetriche sapientemente digradate regalano alle singole composizioni profondità spaziale e un accorto dinamismo che non scade mai nel preziosismo decorativo.
Ai lati, ed è la seconda tipologia, due grandi formelle fisse: a sinistra l’imponente e al contempo delicata immagine dell’Assunta, “antifona mariana” al fluire narrativo dei pannelli centrali. “Vergine gloriosa ricordati di noi che siamo nella prova”, recita la preghiera che accompagna questa scena celestiale.
Una preghiera il cui richiamo alla vita di ogni giorno trova immediata risposta nella formella di destra, quella che conchiude l’opera intera in una serena espressione di carattere paesaggistico. E’ il promontorio di Porto S.Stefano, con le case che occhieggiano dalle linee dei monti e le barche dei pescatori cullate dal mare leggermente increspato. E’ appunto la vita di ogni giorno che si dipana sicura grazie alla premurosa guida di Maria, qui rappresentata come “Stella del Mare”.
Possiamo considerare quest’ultima scena come una sorta di “ancoraggio” territoriale dell’opera, che davvero ben si colloca all’ingresso della chiesa dell’Immacolata Concezione nella quale il parroco, Mons. Giorgio Gubernari, si mostra da sempre sensibile e vicino alle problematiche della gente di mare. Una sensibilità, quella di don Giorgio, che si esprime quotidianamente nella fervida realizzazione di una pastorale attenta alla condizione di ogni persona e di ogni ambiente.
Merito del maestro Egidio Ambrosetti, non nuovo a realizzazione del genere, aver saputo operare una tale sintesi di arte, preghiera e quotidianità.”