La Ruta del Che a Porto Santo Stefano

La sera di venerdì 18 agosto nella piazzetta Anselmi di Porto Santo Stefano è stato presentato il libro delle edizioni Moroni intitolato "Ernesto Che Guevara. La Ruta del Che", con testi e fotografie di don Sandro Lusini, parroco del capoluogo argentarino, e Cesare Moroni, fotografo ed editore grossetano. Nell'occasione sono intervenuti il giornalista Paolo Mastracca, in qualità di moderatore, e come ospite prestigioso, Raul Morales, cileno di nascita e santostefanese d'adozione, famoso regista e documentarista, il quale ha impreziosito l'evento con diversi contributi. Innanzitutto ha proposto un filmato realizzato con le foto pubblicate nel libro, che ripercorrono il viaggio compiuto dagli autori nell'ottobre 2014, lungo la Ruta del Che tra Argentina e Bolivia, sulle orme di Ernesto Guevara, toccando le città simbolo, a partire dal paese nativo Rosario fino a Vallegrande, dove si trova l'ospedale che ospitò il corpo dopo l'uccisione e che oggi è sede del museo del Che. Inoltre Morales ha letto alcuni brani tratti dal libro, commentandoli ed esprimendo il proprio parere sull'argomento, accennando al periodo storico, politico e sociale in questione. Dopo il filmato, durante gli interventi, al lato del palco si è alternata la proiezione di fotografie del viaggio, tra le quali diverse inedite rispetto al libro, accompagnate da un'adatta e piacevole musica dal vivo; il tutto ha reso ancor più gradevole la presentazione, partecipata e apprezzata da un pubblico numeroso, in quanto davvero interessante, appassionata ed emozionante. All'inizio il moderatore ha invitato gli autori a spiegare il motivo che li ha spinti alla pubblicazione del libro, che ha il pregio di essere prezioso sia per i contenuti che per le fotografie: dal grande impatto visivo ed evocativo, tali immagini hanno colto i sentimenti dei due viaggiatori, permettendo all'osservatore di immedesimarsi nella loro esperienza e di entrare virtualmente nei meravigliosi e sorprendenti paesaggi proposti da più prospettive, con sapienza e professionalità. E' emerso poi il tema significativo del viaggio, grazie al quale hanno realizzato una pubblicazione completa, per cui si presta bene anche come guida per chi vuole intraprende la Ruta del Che. Nel libro viene ripercorso, in modo sintetico ed entusiasmante, il viaggio compiuto non da turisti, ma da esploratori alla ricerca dell'autentica figura di Ernesto Guevara: quindi due viaggiatori che hanno condiviso un cammino fisico, faticoso e a tratti pericoloso, oltre che interiore ed antropologico. L'intento infatti era quello di incontrare la gente, dimostratasi accogliente, ospitale e generosa, per ascoltare e comprendere il loro punto di vista. Inoltre volevano toccare concretamente quei luoghi, per scoprire in profondità l'anima, lo spirito libero, d'avventura e di ricercatore del Che, fino a riconoscere nei motivi della sua azione la difesa dei poveri, degli sfruttati e degli emarginati. Per questo ancora oggi nella sua terra, a 50 anni dalla sua morte, Ernesto Guevara è considerato un mito, una leggenda, che vive nel cuore e nel ricordo della sua gente. Accogliere il messaggio del Che non significa essere comunisti o castristi, oppure condividere le sue scelte e i mezzi utilizzati nella sua azione di lotta contro ogni forma di ingiustizia e di sfruttamento, ma vedere in lui un uomo che ha dato la sua vita per aiutare i più fragili ed indifesi, perché credeva in certi ideali e valori. Non è stata casuale la scelta della foto di copertina, che ritrae il monumento che si trova a Rosario, nel quale Che Guevara è raffigurato con le mani basse e disarmate, per mostrare che il suo animo non era violento, anche se la storia lo ha sempre dipinto come un guerrigliero e il "Comandante". Sia don Sandro Lusini che Cesare Moroni hanno offerto il proprio pensiero sulla figura di Ernesto Guevara, arricchendo ulteriormente quanto già espresso nel libro: infatti anche se è per lo più fotografico e non biografico, tuttavia riporta i tratti più salienti della vita e del pensiero del Che. In particolare è stata evidenziata una sua frase, riportata nel retro di copertina («La durezza di questi tempi non ci deve far perdere la tenerezza dei nostri cuori»), che lega il Comandante con la "rivoluzione della tenerezza" di Papa Francesco, anche lui argentino, che è uno dei "cavalli di battaglia" del suo pontificato. Un libro quindi che potrà soddisfare sia chi conosce questa straordinaria figura di uomo, di avventuriero e di rivoluzionario, sia chi vuole avvicinarvisi con un primo approccio; molto prezioso sarà anche per chi è interessato a compiere la Ruta del Che, dal quale coglierne ottimi suggerimenti e un primo assaggio di quella terra, caratterizzata da grandi spazi e silenzi, piena di contrasti e contraddizioni, diversificata nelle varie province, capace sempre di affascinare e sorprendere ogni visitatore.