Porto S StefanoPorto S. Stefano, situato sulla costa settentrionale del Promontorio di Monte Argentario, è un paese che si affaccia sul mare, con due profonde insenature che formano il Porto Vecchio, sotto il centro storico, e il Porto Nuovo, nella vallata d’ingresso al paese. Antico borgo di pescatori, oggi prestigiosa località turistica e balneare, Porto S.Stefano è meta, soprattutto d’estate, di numerosi visitatori, grazie alle meravigliose bellezze naturali e paesaggistiche, nonché alle molteplici risorse storiche, artistiche e culturali.Il porto di Porto S.Stefano, per la sua particolare posizione geografica fu sicuramente frequentato dagli antichi popoli di navigatori. Purtroppo non sono rimaste testimonianze delle remote presenze dei Fenici, dei Greci e degli Etruschi, mentre abbondanti sono quelle dei Romani.Durante il Medioevo l’Argentario fu terra di pescatori, spesso preda degli attacchi dei pirati.Nel XVI secolo la zona divenne parte dello Stato dei Presidi, che aveva assunto una notevole rilevanza militare, come ricordano le numerose fortificazioni rimaste. La Fortezza Spagnola, che si erge nella parte alta e centrale dell’abitato di Porto S.Stefano, realizzata nei primi anni del ‘600, è senz’altro l’edificio più significativo del paese. Completamente restaurata, ospita il Museo dei Maestri d’Ascia e la Mostra delle Memorie sommerse, con i reperti archeologici rinvenuti nei fondali dell’Argentario e dintorni. Il nome attuale del paese si riferisce all'omonimo Protomartire cristiano, menzionato per la prima volta nelle Storie Senesi di Giungurta Tommasi in rapporto ad avvenimenti del 1334. Dal 1414 fu della Repubblica di Siena, mentre dal 1557 dello Stato dei Presidi. E’ con gli Spagnoli che Porto S. Stefano si sviluppa e fiorisce: furono loro infatti a costruire la Fortezza, le abitazioni per i marinai e i pescatori e, nel 1607, la piccola cappella legata al governatore Egidio Nuñez Orejon. L’8 dicembre 1943, al culmine della Seconda Guerra Mondiale, Porto S.Stefano subì un terribile bombardamento aereo, primo di una lunga serie che ridusse il paese ad un cumulo di macerie: fu il paese più bombardato d’Italia e ciò lo attesta anche una medaglia di bronzo al Valor Civile, conferita dal Presidente della Repubblica, con la motivazione “sottoposta a numerosi bombardamenti, subiva con animo fermo le gravi distruzioni e la perdita di vite umane, mantenendo fiero ed intatto il suo amore di patria”. Le poche strutture risparmiate dai 95 bombardamenti aerei furono fatte saltare con la dinamite, rendendo inutilizzabili tutte le case, le opere, gli impianti e i servizi. La popolazione, dopo il primo bombardamento, in parte sfollò in paesi vicini della provincia, ma la maggior parte si insediò nelle campagne, nelle piccole case rurali, nelle capanne, nelle cavità della roccia o in altri luoghi di fortuna; alcuni trovarono rifugio al Convento dei Passionisti e dintorni. Al momento a Porto S.Stefano sono presenti due Parrocchie: l'Arcipretura di Santo Stefano Protomartire e la Parrocchia dell’Immacolata Concezione

L’UNITÀ PASTORALE

Il 1 Ottobre 1999 le due Parrocchie, con la costruenda Chiesa della SS.ma Trinità al Pozzarello, dal punto di vista pastorale sono state unificate e affidate alla cura dell’attuale parroco, don Sandro Lusini, e dei due viceparroci, don Antonio Metrano e don Gino Governi, ai quali si affiancano per le varie attività pastorali diaconi, accoliti, lettori, ministri straordinari dell’Eucaristia, consiglieri e catechisti. La comunità cristiana di Porto S.Stefano è sempre stata caratterizzata per la sua molteplicità di iniziative pastorali, formative e caritative che hanno visto una presenza impegnata di laici in associazioni, gruppi e movimenti  Non meno significativa è stata inoltre la presenza dal 1923 delle Suore dell’Immacolata di Genova, impegnate soprattutto con la Scuola Materna, la catechesi e l’animazione liturgica