Il vescovo Meini tornato dopo 15 anni dalla consacrazione della chiesa della Santissima Trinità

Gioia e commozione al Pozzarello

La sera di giovedì 22 giugno presso la chiesa della Santissima Trinità nel quartiere del Pozzarello di Porto Santo Stefano, la comunità parrocchiale si è riunita per festeggiare il quindicesimo anniversario della consacrazione della chiesa, avvenuta il 22 giugno 2002. Nell'occasione è stato invitato il vescovo diocesano che allora provvide alla consacrazione, mons. Mario Meini, ora vescovo di Fiesole e vicepresidente della CEI, che è venuto con gioia per condividere con noi questa importante ricorrenza. Come da programma Meini ha tenuto una conferenza, nella Sala Giovanni Paolo II sotto la chiesa, affrontando un tema interessante dal titolo "La Riforma di Lutero a cinquecento anni di distanza: dall'evangelo della grazia all'Evangelii gaudium", come relazionato in un altro articolo. E' seguito poi l'omaggio musicale al vescovo e alle autorità presenti da parte della Banda Ivo Baffigi di Monte Argentario nel piazzale, dal quale è partita la processione d'ingresso diretta nella chiesa della Santissima Trinità, dove è avvenuta la celebrazione eucaristica, a cui hanno partecipato anche diversi sacerdoti della diocesi ed in particolare della vicaria del mare, oltre a quelli di Porto Santo Stefano, don Antonio, don Gino e il parroco don Sandro: quest'ultimo più volte si è rivolto a Meini, ringraziandolo e ricordando alcune sue frasi pronunciate allora per l'occasione. All'inizio della celebrazione un membro del Consiglio Pastorale, a nome della comunità parrocchiale, ha rivolto alcune parole di accoglienza e di ringraziamento al vescovo, che è stato un dono e una benedizione per la nostra diocesi guidandola per 14 anni: parole nelle quali è emersa la commozione e la gioia di rivederlo, e sono stati ricordati alcuni momenti significativi per la nostra comunità che lo hanno visto protagonista. Per un istante le lancette dell'orologio sono tornate indietro e hanno riproposto alcune immagini impresse nella memoria di quel 22 giugno 2002, nel quale il vescovo unse l'altare, dinanzi alla comunità raccolta nel silenzio e nella commozione. Sono state ricordate alcune persone che hanno contribuito alla nascita e crescita della chiesa, alcune presenti e altre che purtroppo sono venute a mancare: Stefano e Antonietta che donarono il terreno su cui è stata edificata, l'impresa edile Rosi Alfredo e figli che la costruirono, Francesco che se ne prese cura con dedizione, Giuliano che ne realizzò le panche. Dopo questo breve viaggio nei ricordi, un altro momento toccante è stato l'omelia del vescovo Mario, ascoltata con silenzio ed attenzione dai fedeli, nella quale prendendo spunto dalle letture che introducevano alla festa del Sacro Cuore, soprattutto alla prima lettera di San Giovanni, ci ha invitati a riflettere sul significato di amare come cristiani, a partire dalla consapevolezza che prima è Dio che ci ha amati, per cui la misura dell'amore è Lui: il nostro amare Dio e il prossimo deve essere una risposta a questo amore immenso e gratuito, mostratoci sulla croce. Ha sottolineato l'umanità di Gesù: il Dio che si è fatto uomo, ha ragionato con l'intelligenza di un uomo ed ha amato con il cuore di un uomo. E' da questo amore che noi cristiani dobbiamo prendere la forza, il progetto e lo stimolo per provare a corrispondere a quell'amore, con l'aiuto dello Spirito Santo, che è vita e capace di guidarci nei sentieri dell'amore. Parlando dell'anniversario, ha spiegato il senso di una chiesa: il suo essere luogo dove s'impara il Vangelo, si sente pulsare il cuore di Cristo e si cerca ogni giorno, nonostante i limiti e la fragilità, di crescere nell'amore e di imitarlo. Infine è stato donato al vescovo un quadro con l'immagine del mosaico della parete presbiterale che raffigura la Trinità, a cui è dedicata la chiesa, come ricordo di questo anniversario. Al termine della messa la parrocchia ha offerto a tutti un buffet all'aperto, a cui ha preso parte il vescovo Meini, prima di tornare a Fiesole: è stata un'occasione per salutarlo e ringraziarlo per la sua presenza e per il suo prezioso contributo dottrinale e spirituale offertoci nella conferenza e nell'omelia. Si è conclusa così nella gioia e nella comunione la festa, nella quale abbiamo ricordato un evento importante per la nostra comunità parrocchiale, che da allora ha camminato ed è cresciuta, aprendosi nella comunione e nella testimonianza di fede. In questi anni la giovane chiesa ha offerto agli abitanti del paese, soprattutto del Pozzarello, come pure ai turisti che frequentano Porto Santo Stefano, occasioni di ascolto della Parola di Dio, di preghiera, di formazione e di esperienza di fede, ed è divenuta un punto di riferimento e di incontro per la popolazione di ogni età. Ringraziamo il Signore per il dono di questa chiesa e tutti coloro che hanno contribuito a renderla così preziosa e bella, a partire da quelli sopra citati e dagli autori del meraviglioso e simbolico mosaico della parete presbiterale, realizzato dall'equipe del Centro Aletti di Roma, guidato da padre Marko Ivan Rupnik, che quella sera non è intervenuto perché impegnato all'estero nella sua attività di artista nel nome di Dio.

Laura Metrano