Rievocazione della Nativita' 2010-2011

Nel 1223 S.Francesco d’Assisi ricostruì, con persone e animali veri, gli avvenimenti della notte santa di Betlemme, ideando e realizzando così a Greccio il primo presepe: da allora, in ogni parte del mondo, con diversi materiali, molta fantasia e creatività, ogni anno si fa’ il presepe. A Porto S.Stefano la Comunità parrocchiale prepara e organizza, con impegno, cura e disponibilità, già da mesi prima dell’evento, per rivivere l’esperienza della “Rievocazione della Natività”: un presepe vivente, giunto all’undicesima edizione, che ogni anno cresce nel numero dei suoi figuranti e dei mestieri, con l’apporto di novità e migliorie, che trasformano le antiche e suggestive stradine del centro storico del paese in una piccola Betlemme e molti dei suoi abitanti in personaggi d’altri tempi, che per alcune ore si immedesimano nelle figure tipiche del presepe (pastori, rabbino nella sinagoga, magi, soldati romani), presentando anche alcuni mestieri santostefanesi (pescatore, conciatore di rezze, lavandaia, fornaio, fabbro, falegname, filatrice di lana). Oltre ad essere una bella tradizione religiosa e popolare, il presepe vivente di Porto S.Stefano è un’occasione importante per testimoniare la fede, per evangelizzare e per comunicare un messaggio di speranza, di amore e di pace nel periodo di Natale, nel quale noi cristiani siamo chiamati ad accogliere nei nostri cuori Gesù bambino che nasce ancora una volta per la nostra salvezza (il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi), mostrandoci il grande amore di Dio per noi. Una rappresentazione che si distingue nel nostro territorio per alcune caratteristiche che lo rendono unico e sorprendente.Sacra Innanzitutto la Sacra famiglia è una famiglia vera, quest’anno composta da Roberto Costanzo, Daniela Manuelli e la piccola Rachele Immacolata, di soli 4 mesi e pochi giorni, nei panni di Gesù bambino (nella foto). Lungo il percorso si può: ascoltare la musica dal vivo e la lettura di brani, quest’anno tratti dagli scritti di Tommaso Da Celano sul presepe di Greccio; degustare bevande e cibi realizzati sul posto (formaggio, bruschette, schiacce fritte, ceci frutti, vino); vedere e toccare animali veri (asinello, vitello, caprette, maialini, oche); assistere all’interpretazione dei vari personaggi, intenti nei loro mestieri, che interagiscono tra loro e con i visitatori; firmare la propria presenza al tavolo del “censimento” posto all’ingresso e alla fine ricevere il calendario del presepe vivente, realizzato con alcune foto della scorsa edizione. Quest’anno poi ci sono state diverse novità: innanzitutto la modifica del percorso, che iniziava dalla Via dell’Oratorio, per lo più in salita, ridotto a motivo di alcuni lavori nel percorso degli anni precedenti, che tuttavia ha permesso di gustare meglio ogni sosta e incontro. C’è stato poi l’inserimento del mulino ad acqua, con le donne che lavavano e stendevano i panni, del pozzo e del guardiano delle oche e maialini. Inoltre la Natività era in un altro luogo, con a fianco l’asinello e il vitellino, a cui si avvicinavano tutti i bambini per una carezza. Tra i magi figuravano Corrado Loffredo, Doriano Alocci e, per la prima volta, Mulenga Bavu, da pochi mesi collaboratore prezioso dei sacerdoti nella nostra comunità. Anche questa volta in molti non hanno perso questo importante appuntamento per i santostefanesi, ma anche per gli abitanti dei paesi vicini e per i turisti, che hanno visto parte del centro storico (che una volta ospitava numerose stalle per i somari, cantine e attività legate alla vita del paese) trasformarsi in un’incantevole borgo, dalla sorprendente atmosfera, grazie anche ai numerosi giochi di luci e ombre lungo il percorso. Nonostante la pioggia, che ha accompagnato le feste di Natale, impedendo l’uscita del 26 Dicembre (recuperata il 2 gennaio e ripetuta per l’Epifania), e la riduzione del percorso, i visitatori hanno apprezzato molto, tanto da trattenersi per ammirare e gustare ogni particolare. Bisogna ringraziare coloro che hanno offerto la disponibilità partecipando come figuranti e/o collaborando alla realizzazione di questa bella iniziativa, perché tutti hanno contribuito a renderla meravigliosa e a lasciare un segno forte di fede e di speranza. Quest’anno un altro significativo messaggio è stato offerto anche dal presepe della Chiesa di S.Stefano, che oltre a riprodurre i principali personaggi del presepe tradizionale, mostrava alcune foto: in basso quella di Gerusalemme, con la scritta “da Sion uscirà la Legge, da Gerusalemme la Parola del Signore” (Is.2,3); ai lati due del Cammino di Santiago, più volte intrapreso dal parroco don Sandro Lusini e da alcuni paesani, dal titolo “Cammino di Dio, cammino degli uomini”, che apriva a molte riflessioni. Di certo è un invito per ciascuno a riflettere sulla propria vita, per sentirci tutti pellegrini nel mondo, figli di uno stesso Padre, chiamati a cercare e percorrere la via che conduce alla casa del Padre. E qui segue l’altra frase di S.Teresa d’Avila:“Tutto è perduto se non permettiamo a Dio di agire in noi. Non siamo noi che andiamo verso Dio, è Lui che ci porta nel suo cuore”; quindi per comprendere la via dobbiamo ritornare come bambini per far rinascere e accogliere Gesù nei nostri cuori, affidandoci a Lui perché ci indichi la strada e trasformi i nostri cuori con il suo immenso amore. Nei Vangeli, e in particolare nei brani che narrano gli avvenimenti della nascita di Gesù, si percepisce il senso della vita come di un cammino, materiale e spirituale, che compiono i diversi personaggi nell’andare incontro al Signore: i magi alla ricerca del bambino seguendo la stella; i pastori che, avvisati dall’angelo, per primi vanno ad adorare Gesù; Maria che custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Concludo con l’augurio di custodire e meditare nel nostro cuore le diverse riflessioni che in questi giorni i sacerdoti ci hanno offerto nelle omelie: un invito alla speranza che viene da Gesù, l’Emmanuele, il Dio con noi che si è fatto uomo, che ci è vicino e ci ama, nonostante le nostre infedeltà, i nostri peccati e le nostre debolezze; un invito ad essere perseveranti nella ricerca e nel cammino per crescere nella fede e nell’amore. Buon anno a tutti!

 

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