E' il tema del Messaggio che Papa Francesco ha inviato in occasione della 50esima Giornata Mondiale della Pace, celebrata ogni anno il 1 Gennaio su iniziativa di Paolo VI. Il Papa ha colto l'occasione per tornare a rivolgere un appello in favore del disarmo e per l'abolizione delle armi nucleari, assicurando l'impegno della Chiesa in favore della pace attraverso la nonviolenza. In accoglimento dunque dell'esortazione di Papa Francesco, gli incontri del mese di Gennaio del gruppo dopo cresima di Porto Santo Stefano hanno avuto come obiettivo proprio quello di costruire le basi per uno stile nonviolento. Il Papa riconosce quanto il nostro mondo sia frantumato dall'odio e con il suo Messaggio ci sprona a non lasciarci assuefare dalla violenza, a non arrenderci di fronte ad essa: devono essere la carità e la nonviolenza a guidarci nei rapporti interpersonali come in quelli sociali e in quelli internazionali. Il primo passo di questo percorso è stato sicuramente il più difficile, cercare ovvero di superare quella tendenza alla frammentazione che è piaga del mondo moderno. Le attività di questo incontro erano tutte volte quindi a creare maggiore coesione tra i ragazzi del gruppo, suscitando in loro la necessità di lavorare in sinergia con gli altri. Come nel corpo umano, ogni suo componente, anche il più piccolo e nascosto, è fondamentale a realizzare la meraviglia che è la vita. Non ci si può però limitare a lavorare con l'altro senza prima sapere chi è, senza prestargli attenzione e senza scorgere in lui anche le più piccole sfumature della sua personalità. Ecco compiuto il secondo passo avanti: andare oltre la sua utilità "oggettiva", entrare nell'universo che è l'altro ed esplorarlo in lungo e in largo, e al contempo, lasciarsi conoscere e amare, senza paura di non essere a nostra volta accolti per ciò che siamo. L'amore e la carità sono ciò che ci permette di riconoscere l'altro come un dono straordinario anche quando questi non ha niente da offrici "in cambio". Nell'ultimo incontro i ragazzi si sono dedicati alla preparazione dell'iniziativa "Il miele della solidarietà", alla quale la nostra parrocchia aderisce da molti anni. L'ultima domenica del mese di Gennaio ricorre infatti la Giornata mondiale dei malati di lebbra (GML) istituita nel 1954, su sollecitazione di Raoul Follereau, giornalista che ha dedicato la sua vita alla lotta contro tutte le lebbre, come fame, povertà, malattie, egoismo, guerre e ingiustizie. Raoul Follereau ha lasciato un importante testamento spirituale rivolto soprattutto ai giovani, nominati suoi "eredi universali, perché il domani siete voi". Con la sua testimonianza di vita ci ha urlato a gran voce che "Dio è amore" , che "essere felici vuol dire rendere felici" e che "vivere è aiutare gli altri a vivere". Sulla scia di questi insegnamenti, domenica 29 Gennaio, i ragazzi del dopo cresima, del gruppo giovanissimi, e di un gruppo di catechismo che si prepara a ricevere la Cresima erano presenti nelle nostre tre chiese per la vendita del miele. Grazie a questa iniziativa sono stati devoluti all' AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) 915 euro. Oltre ai ragazzi per l'impegno profuso, dobbiamo rivolgere un forte ringraziamento alla comunità parrocchiale che con la sua generosità ha reso possibile una raccolta così feconda.
Sofia Sartori