Continua il sogno di Raul Follereau

miele

La lebbra oggi è una malattia curabile, anche se nelle aree più povere del mondo il morbo continua a colpire molte persone. L’assenza di igiene, di servizi sanitari e di alimentazione sono alcune delle cause principali; e proprio per questo ormai da sessant’anni l’ AIFO, l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau, si dedica alla cura dei malati, alla prevenzione, alla riabilitazione e al reinserimento lavorativo e sociale di chi, in seguito alla malattia, presenta deformità e disabilità. L’AIFO, che tra le altre cose promuove anche progetti sociosanitari in Africa, Asia e America del Sud, trae ispirazione dal messaggio di giustizia e amore di Raoul Follereau. Durante un safari in Africa nel 1935 questo giornalista francese, che ai tempi era semplicemente un giovane ragazzo, si imbatté in un gruppo di uomini completamente sfigurati dalla lebbra, che erano stati allontanati dal loro villaggio perché presentavano un pericolo per il resto della popolazione. Ne ebbe compassione, sentì qualcosa scattare e cambiare dentro di se, e da quel momento dedicò la sua vita alla cura dei malati, sempre supportato dalla moglie, la quale, oltre a sposare lui accettò di buon cuore di sposare anche la sua causa. Raul era solito dire: “Perché un malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene. Bisogna guarire da un’altra lebbra più contagiosa, sordida, miserabile ... la paura e l’indifferenza che essa porta con se”.
Alla luce di ciò migliaia di volontari , nella Giornata mondiale dei malati di lebbra corrispondente all’ultima domenica del mese di Gennaio, scendono in piazza ad offrire “Il miele della Solidarietà”, il cui ricavato finanzierà i progetti AIFO nel mondo. Anche i giovani della parrocchia di Porto Santo Stefano, come ormai da consuetudine, domenica 27 gennaio hanno accolto l’invito dell’AIFO a partecipare all’iniziativa allestendo dei banchetti sul sagrato delle tre chiese del paese, ovvero a quella dell’Immacolata, di Santo Stefano Protomartire e della Santissima Trinità. I volontari hanno proposto alla popolazione l’acquisto di un vasetto di miele, in un gusto a scelta tra eucalipto, mille fiori e mirtillo, posto in un sacchetto di Iuta prodotto in India sempre per iniziativa dell’AIFO, alla modica cifra di cinque euro.   Tra risate ed entusiasmo i ragazzi hanno portato a termine la loro missione, tenendo sempre ben presente l’obiettivo della giornata cioè consentire ad ogni uomo una vita dignitosa promuovendo la salute come diritto fondamentale di tutti. Necessaria alla riuscita dell’iniziativa è stata la partecipazione della comunità locale, che con la sua disponibilità e  il suo contributo ha reso possibile ricavare circa 1000 euro dalla vendita dei vasetti di miele.
                                                                                                                                        Sofia Sartori