Padre Candido Amantini, lʼesorcista che non temeva il diavolo

La sera del 31 luglio a Porto Santo Stefano è stata ricordata la figura del passionista, teologo ed esorcista padre Candido Amantini, nato a Bagnolo di Santa Fiora il 31 gennaio 1914, quindi concittadino diocesano, e morto a 78 anni a Roma il 22 settembre 1992, alla Scala Santa, nella quale per oltre trenta anni aveva prestato il suo apostolato come direttore spirituale, confessore ed esorcista. Il 21 marzo 2012 le sue spoglie sono state traslate dal Cimitero del Verano al Pontificio Santuario della Scala Santa, nella Cappella del Crocifisso. Dal 13 luglio di quellʼanno è stata aperta lʼinchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità di padre Candido Amantini, conclusasi il 25 novembre 2016, per cui ora è Servo di Dio ed è in corso la causa di beatificazione. Molti sanno che è stato maestro di don Gabriele Amorth, ma non tutti sono a conoscenza del suo rapporto spirituale con San Pio da Pietralcina, il quale disse di lui che era «un sacerdote secondo il cuore di Dio» e affermò ai pellegrini provenienti da Roma: «Cosa venite a fare da me?! Alla Scala Santa avete un santo! Andate da lui!». Padre Candido era molto legato al Monte Argentario, non solo in quanto è la culla della Congregazione passionista, che custodisce il primo ritiro e noviziato della sua storia, ma anche perché qui lʼAmantini aveva frequentato il noviziato al ritiro di San Giuseppe e vestito lʼabito religioso il 23 ottobre 1929, prendendo il nome di Candido dellʼImmacolata. Oltre al suo insegnamento e alle sue predicazioni, di particolare rilevanza è lʼunica sua opera "Il mistero di Maria" (Edizioni Scala Santa Roma), pubblicata nel 1971 e ristampata nel 2018, dove, oltre allo studio teologico sulla Madre di Dio, traspare il suo affetto per Lei. Il libro, proposto in questa occasione a Porto Santo Stefano, si può trovare alla Scala Santa di Roma e alla parrocchia di Bagnolo di Santa Fiora. Due sono stati gli eventi in ricordo di padre Candido. Innanzitutto la Santa Messa celebrata in suo onore nella chiesa di Santo Stefano Protomartire, presieduta dal vescovo diocesano mons. Giovanni Roncari, e partecipata dal parroco di Porto Santo Stefano don Sandro Lusini, dai diaconi Carlo Boriolo e Mario Felloni, dai novizi e dai padri passionisti della Presentazione di Maria Santissima al Tempio del Monte Argentario e da alcuni della Scala Santa, tra i quali il superiore del Santuario romano, padre Francesco Guerra; erano presenti anche don Giorgio Alessandri della Diocesi di Roma e i nipoti dellʼAmantini. Al termine della messa è stata recitata la preghiera per ottenere la glorificazione del Servo di Dio padre Candido, molto bella e riassumente il suo operato, contenuta nel santino consegnato ai presenti, dove erano riportati anche una sua foto, la benedizione che egli impartiva ai fedeli e qualche cenno biografico. Alle 21:30 nella piazzetta Anselmi, piena di gente interessata allʼevento, si è tenuto lʼincontro, moderato dal parroco Lusini, a cui hanno preso parte anche il parroco di Bagnolo di Santa Fiora don Giacomo Boriolo e alcuni sacerdoti della vicaria del marre, nel quale è stata approfondita la figura del Servo di Dio Amantini. Dopo il saluto e lʼintroduzione di don Sandro, è stato proiettato un video, ricco di foto e notizie su padre Candido, che ha illustrato diversi momenti della sua vita e del suo ministero sacerdotale. Poi la parola è passata al vescovo Giovanni, che ha spiegato le direttive della Chiesa sul tema dellʼesorcismo. È partito dallʼinvito alla prudenza, allʼintelligenza e alla carità, per poi sottolineare le fonti della dottrina cristiana che ne parlano: la Sacra Scrittura, il Catechismo della Chiesa Cattolica e la liturgia battesimale. Ha specificato che la preghiera di esorcismo si basa sullʼordine, sullʼautorità della Chiesa, ricevuto da Gesù Cristo, e non su facoltà particolari dellʼesorcista. Inoltre ha consigliato il volume utile e sintetico "Esorcismi e preghiere di guarigione", contenente le indicazioni pastorali e le norme dei vescovi della Toscana del 2014 e la nota pastorale della CEI a proposito di magia e demonologia del 1994. Sono seguite le testimonianze significative dei passionisti padre Francesco Guerra della Scala Santa e padre Paolo Zega del Monte Argentario, che hanno conosciuto padre Candido, per cui hanno potuto raccontare alcune esperienze sulla sua persona e sul suo servizio di esorcista. Abbiamo potuto così conoscere più da vicino e nella quotidianità questa straordinaria figura di uomo di Dio, che di certo dovremmo conoscere meglio nella nostra Diocesi, con la lettura di libri ed eventi come questo: un passionista che ha fatto molto per la Chiesa e la sua Congregazione, ma soprattutto per coloro che ha guidato spiritualmente e per quelli che ha liberato dal potere delle tenebre e del maligno, coi suoi esorcismi, per cui è passato alla storia come «lʼesorcista che non temeva il diavolo».

Laura Metrano