Lo slargo di fronte alla chiesa di Porto Santo Stefano dedicato ad Ettore Bernabei

L'uomo che usava i media per trasmettere la fede

A Porto Santo Stefano la sera di domenica 13 agosto è stata celebrata la messa nella chiesa di Santo Stefano Protomartire in ricordo di Ettore Bernabei: giornalista, direttore generale della Rai dal 1961 al 1974, produttore televisivo, fondatore nel 1992 della Lux Vide e suo primo presidente, con la quale realizzò importanti fiction anche in coproduzione con i paesi europei e con gli Stati Uniti. Ha saputo distinguersi con i molti film e fiction prodotti, diversi dei quali a carattere religioso, per la qualità e per la proposta di messaggi di fede e di speranza, nonché per la comunicazione di valori e di informazioni nella ricerca della verità e della giustizia, della cultura e dell'educazione, lasciando così un segno indelebile nella storia della buona ed autentica comunicazione televisiva. A Porto Santo Stefano lo ricordiamo anche come cattolico praticante, padre di otto figli, frequentatore assiduo della nostra comunità parrocchiale e del paese, dove trascorreva le sue vacanze estive ed ha saputo offrirci una bella testimonianza di vita cristiana. Ad un anno preciso dalla sua morte, avvenuta nella casa estiva all'Argentario, un luogo che amava tanto e dove gli piaceva riunire la famiglia, l'Amministrazione comunale del promontorio e la Parrocchia hanno voluto ricordarlo con la celebrazione eucaristica nella chiesa più antica del paese e con la dedica del suo sagrato, esprimendo così, a nome della comunità, la stima e la riconoscenza nei confronti di Ettore Bernabei e la vicinanza alla sua famiglia: un gesto che è stato apprezzato e sentito, vista la partecipazione numerosa a questo primo anniversario. Al termine della celebrazione il parroco don Sandro Lusini ha lasciato la parola a Luca, figlio di Ettore Bernabei e produttore cinematografico, il quale ha introdotto un breve filmato, proiettato in chiesa in ricordo del padre, alla presenza delle autorità religiose e civili, alle rappresentanze delle forze dell'ordine, oltre alla sua famiglia, agli amici del territorio e del mondo dello spettacolo: parole toccanti tratte da interviste, nelle quali emerge l'uomo di fede, umile e generoso, dedito al servizio del bene e della verità, che ha saputo affidarsi completamente alla Provvidenza di Dio, lasciandosi guidare dal suo Spirito nel cammino della vita. Infine è seguita la cerimonia di dedicazione del sagrato della chiesa che d'ora in avanti si chiamerà "largo Ettore Bernabei". Anche se è solo un piccolo tratto di strada, tuttavia è giusta ed appropriata la scelta del luogo in quanto molto significativo per più motivi: innanzitutto qui Bernabei passava spesso per partecipare alla messa e per confessarsi; inoltre è sempre stato uno spazio importante nella storia della comunità parrocchiale e di Porto Santo Stefano, essendo la sede della sua prima chiesa. Infine è interessante notare come qui San Paolo della Croce, il più grande evangelizzatore della Maremma e del Monte Argentario nel Settecento, era solito predicare agli abitanti, che vedevano allora in quell'unica chiesa il centro del paese e della vita della comunità: un luogo quindi di incontro, di ascolto e di comunicazione, come pure di diffusione del Vangelo e di approfondimento della parola di Dio. Dopo alcune parole del sindaco e del parroco, è stato il più piccolo dei nipoti, Pietro, a scoprire la targa che riporta il nome ed indica l'anno di nascita e quello di morte (1921-2016). Desidero concludere con alcune frasi tratte dal libro "Cammino" di San Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei, a cui era molto devoto Ettore Bernabei, pronunciate dal figlio Luca, che ben esprimono il suo percorso di vita, vissuta con passione e fede, e che indicano il cammino che ogni cristiano dovrebbe seguire:«Che la tua vita non sia una vita sterile. Sii utile. Lascia traccia. Illumina con la fiamma della tua fede e del tuo amore... e incendia tutti i cammini della terra con il fuoco di Cristo che porti nel cuore».

Laura Metrano