Babiana: il silenzio diventa voce

FiaccolataDurante il periodo estivo la Comunità parrocchiale di Porto S. Stefano si prepara alla Festa del suo patrono (2-3 agosto) con iniziative spirituali e culturali per meglio sottolineare il valore della testimonianza cristiana secondo l’esempio del diacono e protomartire Stefano. Quest’anno nella chiesa parrocchiale è stata allestita una mostra fotografica su don Lorenzo Milani e la Scuola di Barbiana: il cinquantesimo anniversario della morte del Priore non poteva passare sotto silenzio, visto la grandezza e la personalità del sacerdote toscano che Papa Francesco ha voluto ricordare “come credente, innamorato della Chiesa anche se ferito, ed educatore appassionato”,  nella sua storica visita lo scorso mese di giugno a Barbiana.
Il percorso espositivo della mostra, realizzata dalla Fondazione don Lorenzo Milani, presenta la vita del priore: la sua giovinezza, il seminario, il primo incarico come cappellano, l’arrivo a Barbiana sino agli sviluppi della scuola. Le scene delle lezioni, delle discussioni intorno ad un unico libro, dei momenti di vita comune, si susseguono con la forza che il linguaggio universale delle immagini offre. Gli scatti, in bianco e nero, si concentrano soprattutto sugli anni trascorsi a Barbiana, ritraggono in modo obiettivo e lucido i ragazzi che si sono incontrati e formati in quelle atipiche aule e con quel singolare maestro.
Le frasi, in calce ai pannelli fotografici ed estratte dagli scritti di don Milani, danno voce e risalto alla parte più innovativa del suo pensiero. L’insieme di quelle immagini fa vivere la situazione che don Lorenzo Milani trovò in quel pezzo di mondo che grazie alla sua scuola gradualmente andò oltre i confini ristretti e dimenticati dei monti del Mugello. “Barbiana: il silenzio diventa voce”  è titolo emblematico per una realtà in cui dal silenzio del non sapere, i figli dei poveri e degli emarginati hanno acquisito la consapevolezza che il sapere e la parola rendono uguali. Barbiana ha fatto emergere un messaggio forte che è stato capace di parlare molto lontano, sia come tempo che come luogo e che ancora oggi continua a muovere, a commuovere, ad esaltare o a urtare.
Barbiana è sì una scuola originale con i suoi ragazzi, ma Barbiana è soprattutto un prete, don Lorenzo la cui inquietudine non era frutto di ribellione o frustrazione ma di amore e di tenerezza per i suoi ragazzi, per quello che era il suo gregge, per il quale soffriva e combatteva, per donargli la dignità che, talvolta, veniva negata. Fra le tante frasi che accompagnano le foto della mostra vale la pena ricordarne e meditarne due. La prima: “non mi ribellerò mai alla Chiesa perché ho bisogno più volte alla settimana del perdono dei miei peccati, e non saprei da chi altri andare a cercarlo quando avessi lasciato la Chiesa” (lettera del 10 ottobre 1958). La seconda frase  sono  le parole del suo testamento del 1 marzo 1966: “Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho la speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto. Un abbraccio vostro Lorenzo”.
La mostra, composta da 28 pannelli autoportanti, rimarrà nella Chiesa di S. Stefano Protomartire  fino a venerdì 4 agosto. Per chi lo desidera è possibile acquistare il catalogo realizzato dalla Fondazione don Lorenzo Milani il cui presidente è Michele Gesualdi, uno dei ragazzi di Barbiana e autore di numerose pubblicazioni sul Priore la cui ultima fatica  porta il significativo titolo “Don Lorenzo Milani. L’esilio di Barbiana”. 

don Sandro Lusini

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