Durante la Quaresima e soprattutto nella Settimana Santa la comunità cristiana di Porto S.Stefano vive diversi momenti di raccoglimento, preghiera, comunione e cammino, grazie alle sue tradizioni popolari. Ci sono le Quarantore alle due Chiese parrocchiali: tre giorni di continua adorazione eucaristica, dalla messa del mattino a quella della sera, in ciascuna chiesa: momenti che vedono raccolte molte persone di ogni età nella preghiera personale e comunitaria, seguendo il carisma della compaesana Caterina Sordini, ora Beata Maria Maddalena dell'Incarnazione. C'è la Via Crucis serale all'aperto con i flambeaux, che quest'anno al Pozzarello si è svolta nella Chiesa della SS.Trinità, a causa della pioggia, e nel centro storico con partenza e arrivo alla Chiesa di S.Stefano. C'è la processione della Domenica delle Palme, che va dalla Chiesa dell'Immacolata a quella di S.Stefano, nella quale viene rievocato l'ingresso di Gesù in Gerusalemme con le palme e gli ulivi, che coinvolge molti bambini e ragazzi con le loro famiglie. C'è la processione di Cristo morto la sera del Venerdì Santo per le vie del paese: un percorso lungo nel quale i bambini portano alcuni simboli della passione e morte di Gesù e gli uomini le statue di Cristo morto e di Maria Addolorata. Momenti intensi e partecipati che hanno il culmine la mattina di Pasqua con la processione del Risorto, la cui statua viene portata a spalla a turno da diversi uomini per le vie del paese. Parte alle 7 dalla Chiesa di S.Stefano e compie un lungo percorso, passando davanti alla Chiesa dell'Immacolata, per ritornare alla Chiesa di S.Stefano dopo circa due ore. Vi partecipano le autorità civili e militari, i rappresentanti dei rioni, la banda cittadina e il Vescovo diocesano. Essa coinvolge tantissimi fedeli della comunità parrocchiale, tra cui molti uomini. Molti fedeli prendono parte alla processione, altri la guardano dai bordi delle strade, altri dalle finestre delle case; alcuni mettono ai balconi e alle finestre i teli, le tovaglie buone e i lenzuoli bianchi. Tutto il paese in qualche modo vi partecipa. La fila della gente, che si allunga e cresce man mano che la processione passa per le vie, sembra interminabile; il tutto nello spettacolo naturale del paese e del mare che si risvegliano alle prime ore dell'alba, con il sole che sorge e invita alla speranza; e poi c'è il silenzio, il cammino di un popolo, la musica della banda, la recita dei misteri del rosario, l'incontro tra la gente che si saluta scambiandosi gli auguri con la gioia nel volto. La più grande e profonda emozione è quella dell'ingresso in Chiesa della statua del Risorto, alzata per tre volte e accolta da una folla che non si può contare, che applaude, gioisce, si commuove e piange. E' meraviglioso trovarsi in Chiesa in quel momento: vedere la statua del Risorto, dal volto e dagli occhi vivi ed espressivi, entrare e passare tra la folla che applaude senza sosta; ascoltare l'assordante e gioioso applauso della gente che ha riempito ogni spazio della Chiesa e di quella che è all'esterno; commuoversi e gioire insieme a tanta gente. Per tutto questo, la mattina di Pasqua a Porto S.Stefano si respira un'atmosfera di festa: ogni cuore prova una grande gioia e sente che davvero Cristo è Risorto! Per noi santostefanesi la processione di Pasqua è la madre di tutte le processioni, un appuntamento irrinunciabile per sentirci "Chiesa in cammino", che insieme testimonia la propria fede e cerca di crescere nella comunione.
Laura Metrano
Articolo Toscana Oggi-Confronto del 14.4.2013